Report, Facebook e i pericoli della rete

I Social Network su Report: una opportunità persa.

Sono le 22:37 di domenica 10 aprile e sto guardando Report.
Questa sera parla dei Social Network (Facebook in particolare) e dei rischi che si corrono a condividere le nostre informazioni personali con il mondo.
Io amo Report ed il modo che hanno i giornalisti del programma di esporre le magagne dei nostri tempi. Anche in questo caso non fanno sconti. Richard Allan, uno dei pezzi grossi di Facebook, è evidentemente in imbarazzo davanti alle domande incalzanti della brava giornalista sulle modalità di controllo sulla privacy e sulla censura pilotata dagli interessi economici. Però…

Facebook e Report

E’ senz’altro tutto vero: i Social Network (non solo Facebook) utilizzano i nostri dati per creare dossier utilizzabili per mirare le pubblicità.

Il difetto della trasmissione, oggi, è che stanno mischiando un po’ troppe cose, alimentando una paura generalizzata di tutto quello che passa dalla rete. Si parla di phishing (la pratica criminale che cerca di rubare le nostre password) a di virus, di programmi Keylog (che, se installati sui nostri PC da qualche applicazione poco simpatica, possono leggere e trasmettere quello che digitiamo sulla tastiera) e di spam.

Insomma, l’impressione generale è che il programma , stasera, anziché accontentarsi di avvisarci del fatto che quello che pubblichiamo in rete diventa di pubblico dominio (con conseguente arricchimento dei pubblicitari) abbia voluto forzare la mano facendo un calderone di tutto quello che potrebbe accadere, anche se in ambiti molto diversi tra loro, utilizzando la rete. In questo momento, per esempio, stanno parlando di pirateria e di scaricamento illegale dei film.

Su Twitter si stanno susseguendo commenti poco gentili verso la puntata di oggi. Molti di questi mi trovano d’accordo, Uno per tutti: “un’occasione persa di fare informazione sui social, per un uso responsabile” (di @gzarantonello‎).

E’ comunque vero che la cultura sull’argomento non è all’altezza dei tempi. Dispiace che Report questa volta non abbia sfruttato la propria ottima reputazione per informare il pubblico (che si fida molto di Gabanelli & C.) senza cadere nella solita informazione ansiogena.

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Una replica a “Report, Facebook e i pericoli della rete”

  1. […] terrorista”, sono spuntate le prime domande su Yahoo Answers, qualcuno ha parlato di informazione ansiogena ed altri hanno fatto la solita solipsistica ironia su Friendfeed. Questo articolo dell’Unità […]

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