Posizionamento sui motori: i SEI errori SEO.
I SEI errori SEO. Cose da non fare per migliorare il posizionamento sui motori di un sito web.
Specialmente se non vi siete mai occupati di SEO, potreste essere tentati dal mettere in atto alcune pratiche completamente errate al fine ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca. Per esempio, sapendo che i link al vostro sito sono importanti per migliorarne il posizionamento su Google, potreste cercare un modo per acquistare a basso prezzo molti collegamenti attraverso uno dei tanti siti che li vendono on line.
Questa è una delle pratiche non solo profondamente sbagliate, ma anche sicuramente deleterie per il vostro sito web.
Per dirla in breve: percorrere le scorciatoie potrebbe danneggiarvi non poco (Google potrebbe cancellarvi dalle ricerche, o spostarvi dal decimo al centesimo posto da un giorno all’altro). Ecco dunque alcune linee guida per non commettere errori spesso irrimediabili.
I SEI errori SEO. Le 6 cose da NON fare per migliorare il posizionamento sui motori di un sito internet.
- Riempire i testi di parole chiave che li rendono innaturali e “strani” da leggere.
Esempio: se io avessi scritto questo testo ripetendo in ogni riga la frase “posizionamento sui motori di ricerca”, sarebbe stato molto faticoso da leggere. Lo avrei dunque scritto pensando ai motori e non a voi che state leggendo. - Sovraottimizzare i link interni al vostro sito.
Cosa significa? Quando inserite un link in una pagina, questo link deve giustamente “parlare” al visitatore. Non dovete semplicemente scrivere “clicca qui” per indirizzare qualcuno ad una determinata pagina (per esempio alla pagina che permette di scaricare dei documenti gratuiti o di iscriversi a un corso). E’ molto meglio scrivere “corso seo“. Nel link, però, non devono esserci decine di keyword ripetute o nascoste nel codice. E’ utile usare una keyword, ma esagerare non va mai bene. - Mostrare al motore di ricerca contenuti diversi da quelli mostrati al visitatore.
Si chiama “cloaking” ed è una pratica che si usava spesso con successo anni fa. Oggi ed è deleteria. Consiste nel creare pagine – di solito solo testuali – eliminando tutto quello che non serve al motore di ricerca (per esempio, appunto, le immagini) e poi, attraverso semplici tecniche a livello server, decidere di mostrare queste versioni di pagine al motore di ricerca, mentre al visitatore umano vengono mostrate la pagine graficamente gradevoli, o comunque diverse. - Creare siti con moltissime pagine dai contenuti risicatissimi.
Un sito deve contenere molte pagine, ma è del tutto inutile creare pagine con due righe di testo, utili solo al fine di aumentarne il numero complessivo e di creare indirizzi contenenti keyword diverse. - Creare pagine che contengono testo piccolo o invisibile al visitatore.
Quello che non può essere letto dal visitatore non piace al motore di ricerca. Basta ricordarsi questo. - Partecipare a link-farms o ad altri sistemi per accelerare la quantità di link che puntano al vostro sito.
Ne ho parlato all’inizio. I link al vostro sito devono essere naturali e meritati. Acquistarli non serve a nulla. Soprattutto se questo implica che da un giorno all’altro vi trovate con cinquecento link al vostro sito da cinquecento siti sparsi in giro per il mondo. Sarebbe sospetto, non vi pare?
I motori di ricerca ormai sono in grado (certo: con qualche errore ogni tanto) di intuire se una certa pagina è stata realizzata con la sola intenzione di essere ben posizionata, o se invece è stata creata per offrire contenuti utili al visitatore. La regola aurea per un buon posizionamento sui motori di ricerca, dunque, è e sarà sempre di più la seguente:
creare contenuti utili ed evitare la pubblicazione di pagine dedicate ai soli motori di ricerca.
Un sito deve essere realizzato seguendo alcune importanti regole “tecniche” che un buon consulente SEO conosce bene, ma la tecnica non è sufficiente. La domanda che dovete porvi in ogni momento è:
perché Google dovrebbe posizionare la mia pagina al di sopra delle migliaia di altre pagine che già esistono sull’argomento?
La risposta non è mai “perché ho ripetuto tante volte una parola chiave“, ma “perché ho creato ottimi contenuti“.
Non è difficile. Basta un po’ di buon senso e (ahimé) tanto lavoro e tanta pazienza.
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