Exact Match Domain e SEO: i domini magici sono a rischio?
Gli Exact Match Domain sono i domini corrispondenti alle keyword. Come funzionano? Soprattutto: funzionano ancora?
Un dominio che corrisponde esattamente ad una keyword – come ConsulenzeWebMarketing.it o, genericamente, NomeProdotto.com – è ancora il miglior modo per farsi trovare su Google per una certa parola chiave. Chi desidera che il proprio sito arrivi in prima pagina di Google con una certa ricerca può dunque registrare un dominio corrispondente a quella parola chiave sapendo che avrà maggiori possibilità di riuscita. Un dominio corrispondente ad una keyword ha il nome di EXACT MATCH DOMAIN (EMD). Ecco però i problemi che il sistema oggi comporta.
- Un Exact Match Domain funziona bene per la singola keyword, ma non per altre. Non comporta vantaggi particolari per keyword diverse da quelle del dominio stesso. Idealmente, occorrerebbe dunque creare un sito diverso, con un dominio diverso, per ciascuna keyword per noi importante.
- Un Exact Match Domain funziona meglio se ha la desinenza locale del paese a cui si rivolge (es.: .ES per la Spagna, .DE per la Germania…). Occorrerebbe dunque registrare un dominio “Exact Match” per ogni Paese a cui ci si rivolge, con realizzazione di sito in lingua, ecc.
- Ad ottobre, Matt Cutts, il responsabile dello sviluppo degli algoritmi di Google, lancia il seguente Tweet:
Questo “Small change” all’algoritmo di Google comporterà penalizzazioni per gli EMD. Per ora i siti penalizzati sono meno dell’1% e si trovano soprattutto in USA, ma la novità è già arrivata anche qui e ho già sentito di siti con problemi dovuti all’Exact Match Domain.
Io stesso sono leggermente preoccupato, avendo un blog con il dominio “Exact Match” ConsulenzeWebMarketing.it. Ho però il vantaggio di avere chiamato così la mia azienda, con registrazione sia alla Camera di Commercio sia (soprattutto) su Google Places. Essendo un “nome proprio” di un’azienda, in virtù di quell’aggettivo (low-quality) nel messaggio di Matt Cutts, è probabile che non venga considerato “spam”.
La decisione da prendere oggi è la seguente: approfittiamo della forza di posizionamento di un EMD finché dura? Oppure ci prepariamo da subito a fare a meno del “trucchetto”?
Non è una decisione facile. Per avere maggiori possibilità di ottenere risultati in tempi brevi, il dominio corrispondente alla nostra keyword principale può essere la strada giusta da prendere. Si rischia, però, di vedere vanificati i nostri sforzi e di perdere un buon posizionamento entro breve tempo, quando il cambiamento all’algoritmo di Google sarà a regime.
Per questo motivo, e per gli altri espressi precedentemente, io consiglierei la seconda strada. Ci vuole più pazienza e i risultati potranno arrivare con maggiore difficoltà. Forse si avranno maggiori soddisfazioni con keyword secondarie (“long tail“) invece che con la parola chiave sperata. Ma i risultati, una volta ottenuti, saranno di lunga durata e il nostro sudato posizionamento su Google durerà nel tempo.
Dunque: pensateci!
E ditemi: qualcuno di voi ha avuto problemi riconducibili ad un Exact Match Domain?
Per il mio blog di organizzazione aziendale ho scelto il dominio http://www.organizzazioneaziendale.net e sembra funzionare ancora bene per la parola chiave. Spero per il futuro!
Ciao Paolo, è quello che speriamo tutti. L’importante, comunque, è continuare a pubblicare contenuti di qualità, come stai facendo tu.
A proposito: buon anno! 🙂
Anch’io ho sfruttato la teoria del Exact Match Domain per il mio sito, cosí occupandomi si seo con sede a padova ho scelto http://www.seopadova.net .
Non ero a conoscenza del fatto che anche il .it mi avrebbe aiutato!Grazie per condividere questo interessante articolo
Quindi Zio G se ne frega della pertinenza? Parola chiave nel dominio = stessa parola chiave della nicchia. Bho… e poi io preferisco lo stesso il .com(mercial) se si tratta di prodotti/servizi. Occorrerebbero motivazioni da parte di Google. Bell’articolo, Marco.
Ciao Damiano, un dominio .IT o .COM, alla fine, si somigliano molto ed è più importante il posizionamento geografico del server (e del relativo indirizzo IP). Se però confronti un .IT ad un .FR, se il tuo mercato è la Francia il .FR è preferibile.
Stiamo comunque parlando di “fine tuning”. Se dovessimo fare un paragone con le auto di Formula Uno, si tratta di quei piccoli aggiustamenti che possono fare la differenza quando si compete con altre macchine di pari livello.
Un dominio nazionale, però, credo si avvicini più alla scelta corretta degli pneumatici che alla viscosità dell’olio. 🙂
Vada per il fine tuning ma prima di far partire una sfilza di “dipende”, siamo d’accordo sul fatto che i .com sono indicizzati in tutto il mondo e gli .it solo in Italia? E allora perché tanti (non tutti,certo) business dovrebbero precludersi visite organiche d’oltre nazione? La mia cocciuta simpatia resta sempre col .com, al massimo .net, vah.. 🙂 Tra l’altro, come ricorderai, (ora credo non più) per i .it bisognava mandare un Fax (un FACS! ti rendi condo?) al garante di non so che, a Pisa o non so dove. Costavano di più e ci volevano 20 giorni. Ah ah..
Io spero invece che penalizzino gli Edm, o meglio che li mettano alla pari di altri. Google deve premiare la qualità del sito non posizionarlo per dominio
Ciao Simone, sono d’accordo con te.
Che gli EMD siano messi alla pari degli altri è sicuramente una buona cosa.
La mia speranza che non vengano penalizzati è riferita unicamente ai proprietari di siti di qualità che hanno registrato in buona fede (e anche un po’ per avvantaggiarsi, ammettiamolo) un EMD. Spero non vengano penalizzati a prescindere, ma non credo sia questa l’intenzione di Google.
Grazie per il tuo intervento.
Ciao. Una domanda per favore: funzionano gli exact match con il nome della cittò legato al tipo di attività? ad es. fotografo.milano.it
Mi hanno proposto un lavoro come agente: noleggio di domini geolocalizzati
Grazie per l’eventuale risposta
Christian
Ciao Christian. Il dominio localizzato può funzionare molto bene per attività circoscritte ad una città. Più che puntare su un dominio di terzo livello come attività.MILANO.IT – dove milano.it è un dominio di secondo livello acquistato da qualcuno e rivenduto come servizio a pagamento – punterei sui domini già conosciuti e catalogati da Google, come attività.MI.IT.