Come sapere se una newsletter è stata “aperta”.

Come si può sapere se una nostra newsletter è stata “aperta” dai destinatari? Uso di proposito la parola “aperta”, e non “letta”, perché, quando riceviamo una mail, ci capita spesso di aprirla per valutarne il contenuto con una prima occhiata e solo dopo averla reputata degna della nostra attenzione scegliamo di leggerla. Un sistema automatico di rilevazione dei dati non può comprendere le intenzioni del destinatario. Si baserà dunque sulla rilevazione dell’apertura della mail per indicare che è stata “vista” (aperta), ma non potrà mai sapere se è stata davvero “letta”. Vediamo come funziona.

Come spedire le newsletter. Una precisazione.

Madmimi Newsletter

Madmimi, un ottimo sistema per la gestione delle Newsletter!

Se vogliamo spedire email a più di una ventina di indirizzi contemporaneamente, utilizzare Outlook è assolutamente sconsigliato, per vari motivi (tra i quali il rischio concreto di avere il nostro indirizzo segnalato come spammer e di non riuscire più ad usarlo normalmente). Dobbiamo dunque utilizzare un sistema per la gestione di mailing list e newsletter. Ce ne sono molti, alcuni gratuiti, altri no. I più noti che non richiedono alcuna installazione sul nostro computer sono Mailchimp e Madmimi. Madmimi è più semplice da utilizzare e, se non avete particolari esigenze di composizione, lo consiglio vivamente.

L’utilizzo di questi sistemi, oltre a non essere rischioso per le nostre caselle di posta, prevede la visualizzazione di statistiche spesso molto dettagliate su come si sono comportati i singoli destinatari delle nostre newsletter: se hanno cliccato sui link presenti nella mail, su quale link hanno cliccato di più, se hanno ricevuto la mail, se l’hanno, appunto, aperta.

Cosa significa, dunque, aperta? E come fa il sistema a sapere se un destinatario ha aperto una nostra mail?

Tutti i link presenti nel nostro messaggio creati durante la composizione della mail, diventano degli “indicatori di azione” per il sistema di gestione delle newsletter. Per farla breve: se qualcuno cicca su uno dei nostri link, Madmimi lo “capisce”, lo incamera come dato e considera la mail “aperta”.

Ma questo è facile. Se qualcuno fa un clic da qualche parte, è ovvio che abbia aperto il messaggio. Ma come si fa a sapere se ha visto la mail se non clicca da nessuna parte?

L’unico modo (finora) trovato da questi software è allegare sempre e comunque una piccolissima immagine, invisibile e leggerissima (un pixel) a tutte le newsletter spedite. Quando il destinatario visualizza le immagini presenti nella mail, scarica anche questo pixel invisibile e la mail viene considerata “aperta”.

Qualcuno di voi avrà già capito che c’è un problema. La maggior parte dei software per la lettura della posta elettronica (Outlook, Thunderbird, Mail, ecc.) non scaricano automaticamente le immagini, soprattutto se provengono da indirizzi sconosciuti. Compare un messaggio che ci chiede se vogliamo visualizzare le immagini. Se non lo facciamo, non scarichiamo neanche quel pixel e Madmimi (o qualsiasi sistema di gestione delle newsletter) non può sapere che abbiamo visto la mail. Neppure se la leggiamo tutta con grande interesse.

In questo caso il sistema considera la mail “ricevuta”, ma non “vista” (o aperta).

Come si risolve? Semplice: non si risolve (ops). Si può provare però a fare in modo che i destinatari siano invogliati a scaricare le immagini. Per esempio, se vogliamo spedire una mail con un codice sconto, inseriamo questo codice in un’immagine che inseriremo nel messaggio. In questo modo, chi vorrà usufruire del codice sarà costretto a visualizzare le immagini, rientrando così tra le statistiche di coloro che hanno visto la mail.

Pensate di avere trovato un buon metodo? Ni (sì e no). Il sistema non funziona con chi utilizza Gmail per leggere la posta. Infatti il sistema per la gestione della posta di Google, da qualche settimana, scarica in automatico le immagini, ma fa in modo che non venga inviata alcuna comunicazione al mittente. Cioè: Madmimi non sa se un destinatario con indirizzo Gmail ha scaricato le immagini oppure no.

L’unico modo per aumentare – nelle statistiche – il numero delle persone che hanno “aperto” la nostra newsletter, dunque, è cercare di invogliare il destinatario a cliccare da qualche parte (“clicca qui per acquistare a prezzi scontati…”).

Anche in questo caso, così come per il posizionamento di un sito sui motori di ricerca, più che la tecnica conta il contenuto. Se la mail è scritta bene, è indirizzata a persone interessate al nostro messaggio, invoglia i destinatari ad interagire con essa, allora avremo delle statistiche davvero rappresentative del loro comportamento.
La creazione di contenuti interessanti è quindi sempre (e ancora) più importante. Pensateci bene, quando scrivete una mail.

Una replica a “Come sapere se una newsletter è stata “aperta”.”

  1. Paolo ha detto:

    Articolo interessante, e comunque sono soprattutto d’accordo sull’ultima parte. Scrivere contenuti interessanti è tempo meglio impiegato che non quello speso per avere statistiche perfette (che pure sono fondamentali, ma basta che siano “buone”).

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